Sono tantissime le domande che ci vengono poste in fase di consulenza, e altrettanti sono i miti da sfatare e le risposte inesatte che si leggono sul web. Ecco perché, in questo articolo, intendiamo rispondere con precisione alle domande più comuni e fare chiarezza su tutti i dubbi che sorgono quando si valuta l’installazione di un impianto fotovoltaico aziendale.
Ma prima, un passo indietro: cos’è l’impianto fotovoltaico?
Impianti fotovoltaici: una definizione chiara
L’impianto fotovoltaico è una struttura elettrica composta dall’assemblaggio di più componenti che sfruttano l’energia solare per produrre energia elettrica. Un processo che avviene mediante celle fotovoltaiche che trasformano la luce solare in corrente elettrica continua (DC); gli inverter trasformano poi questa corrente continua in corrente alternata (AC).
Una scelta ecosostenibile perfetta per chi ha un’impresa e vuole aumentare la propria competitività sul mercato riducendo i costi dell’energia elettrica, aumentare il proprio rating di sostenibilità e migliorare l’immagine aziendale agli occhi del consumatore.
Dunque, per tutti ma soprattutto per chi possiede un’attività, la soluzione fotovoltaica è una risorsa preziosissima. Vi sono ad oggi inoltre molteplici agevolazioni fiscali, incentivi e meccanismi premianti di scambio energetico che favoriscono l’adozione di questa tecnologia e riducono sensibilmente i tempi di rientro dell’investimento.
Impianti fotovoltaici: le 7 domande più frequenti
Ora siamo pronti a rispondere: ecco le risposte di Eco Energia alle 7 domande più frequenti!
1. Quanto costa installare un impianto fotovoltaico?
Non esiste una cifra precisa e comune per tutti, perché il costo di un progetto personalizzato varia in base a una serie di esigenze e fattori da considerare: tipologia dei componenti, caratteristiche installative, scelte di progettazione e così via. Ancor più importante è individuare il partner giusto per l’installazione dell’impianto, in grado di garantire un sistema performante e duraturo alle migliori condizioni di mercato.
2. In quanto tempo si rientra dell’investimento?
I tempi di rientro dell’investimento dipendono da vari fattori: in generale, per un’azienda, il periodo di ammortamento dell’investimento può variare tra 2 e 6 anni, raggiungibili ad oggi grazie anche a diversi strumenti contributivi statali, regionali o comunali.
3. Ci sono benefici fiscali o agevolazioni?
Esistono diversi strumenti di agevolazione in base alla tipologia di impianto scelto. Alcuni esempi comuni a tutti e ricorsivi sono il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, la Nuova Sabatini Green, i Certificati Bianchi a cui possono essere affiancate misure più specifiche quali Piano Transizione 5.0, decreto autoconsumo collettivo o comunità energetiche, il regime di inversione contabile e incentivi regionali.
4. Posso vendere l’energia in eccesso non autoconsumata?
Certamente sì, la vendita di eventuale energia prodotta e non autoconsumata rappresenta un’ulteriore entrata che contribuisce alla riduzione dei tempi di rientro. Tuttavia, per massimizzare al meglio questa entrata, è basilare affidarsi a un partner che sia in grado di gestire totalmente gli aspetti burocratici e operativi, valorizzando nel miglior modo il prezzo di vendita.
5. Il lavoro di installazione ha un impatto sull’attività commerciale o agricola?
Nessun impatto, perché tendenzialmente i lavori di montaggio procedono a prescindere, indipendentemente dal processo/attività produttiva.
6. Servono delle certificazioni specifiche?
Grazie alla semplificazione burocratica introdotta dall’articolo 9 del Decreto Legge n. 17 del marzo 2022, la procedura di installazione di un impianto fotovoltaico su tetto è piuttosto semplice. Equivale infatti a un intervento di manutenzione ordinaria, e non è richiesto quindi un permesso in particolare (salvo casi specifici).
7. Cosa succede quando dovrò rimuovere l’impianto a fine vita?
Un’analisi costi-benefici dettagliata, in base alle esigenze energetiche dell’azienda e allo stato del sistema, è essenziale per prendere la decisione corretta tra smaltire o meno l’impianto, una volta raggiunto il break even point e/o le performance minime garantite. Esistono oggi diverse opportunità che rendono più conveniente lasciare in produzione il sistema, magari ammodernando lo stesso, quali revamping/repowering. Tuttavia, in caso di scelta per lo smantellamento, è importante che l’azienda si assicuri di collaborare con operatori autorizzati per garantire il corretto trattamento dei materiali, rispettando le normative vigenti.
Speriamo di avere risolto tutti i tuoi dubbi e di averti convinto ad adottare una soluzione fotovoltaica per la tua impresa. Se sei interessato, puoi scoprire qui tutte le soluzioni Eco Energia a portafoglio, con specifiche e vantaggi annessi!
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